Spiegaci in poche parole chi sei, cosa fai e che posto ha la scrittura nella tua vita ?
Mi chiamo Dario Lami, sono nato a Viareggio, sto laureandomi in Lingue e Letterature Straniere all’ università di Pisa. Mi definirei un “giovane-scrittore-non-raccomandato”.
Parlaci del tuo libro. Qual è il titolo, di cosa tratta, com’è nato.
Il mio libro si chiama “Dalle Nove alle Cinque – memorie e impressioni dal mondo del lavoro”. Si tratta di un romanzo-reportage dedicato allo sfruttamento e alle assurdità sempre più tristemente tipiche nel mondo lavorativo.
Il libro è anche un breve saggio nel quale si mette in discussione il concetto di “realizzazione sul lavoro” come elemento indispensabile per la dignità umana e, più in generale, l’ ipertrofico materialismo della società che ci circonda.
Più di due anni fa, ho passato un periodo non particolarmente felice nel “servizio clienti” di un ditta inglese attiva in Polonia, nel ramo del noleggio auto.
La compagnia utilizzava il sempre più diffuso metodo del “customer service” remoto: trasferire cioè i propri uffici in un paese dove la vita costa poco (in questo caso la Polonia) e invogliare i giovani di paesi benestanti ma affetti da un alto tasso di disoccupazione (tipo Italia, Spagna, Francia, etc.) a lavorare per loro in cambio di un salario modesto (ottocento euro) ma sufficiente a garantire un livello di vita “elevato” nel nuovo paese di residenza. Per dirla in altre parole, i miei datori di lavoro facevano i loro affari principalmente in sterline, euro e dollari per pagare in “zloti” (la valuta polacca, la quale vale quattro volte meno).
Più in generale, sarà facile immaginarsi quanto un’azienda basata su di un principio tanto iniquo fosse pervasa da un’atmosfera spiacevole e che ruolo giocassero la manipolazione e la sottile e costante intimidazione sul luogo di lavoro.
In vita mia ho sempre cercato di trarre del buono anche dalle situazioni più spiacevoli e non posso negare che la fortuna mi ha alle volte dato una mano: dopo essermi finalmente licenziato ed essere tornato in patria, un conoscente (uno scrittore attivo già da anni nel campo della saggistica e contro il classico concetto di “dignità del lavoro”) mi ha fatto sapere che, se avessi avuto voglia di scrivere “qualche pagina” sull’esperienza che avevo vissuto, ci sarebbe stata forse la possibilità di farla pubblicare dal piccolo editore per il quale lavora.
Era praticamente tutta la vita che cercavo la “buona occasione” per scrivere un libro. Mi sono perciò messo al lavoro e in capo a tre mesi “Dalle Nove alle Cinque” era già stato ultimato.
Come hai conosciuto la casa editrice che ti ha pubblicato ?
Ho conosciuto la mia casa editrice (chiamata Montag) assolutamente per caso.
La persona che mi aveva promesso una “raccomandazione” mi scrisse infine che “forse poteva provare a farmi mettere in lista d’attesa con il suo editore con possibile pubblicazione in capo a tre anni”.
Senza volerlo incolpare di nulla, tale sua notifica mi ha fatto ben capire che, se volevo vedere pubblicato il mio lavoro, non potevo che fare affidamento su me stesso.
Una deprimente e piovosa sera di gennaio ho scaricato la lista di tutti gli editori d’Italia e ho spedito via mail il mio lavoro a tutti quanti.
Cosa significativa, non ho avuto il coraggio di inviarlo alla Mondadori: che un giovane scrittore non raccomandato potesse raggiungere un tale editore mi sembrava cosa tanto surreale da far apparire i trenta secondi necessari a copiare e incollare indirizzo mail e il testo del messaggio, come un’inammissibile perdita di tempo.
Come avrete già intuito, non avevo infatti molte speranze che il mio libro potesse veramente venir pubblicato e inviato il testo “a tappeto” quasi solo per poter dire di “averci provato” e sentirmi un minimo a posto con la mia coscienza.
Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare il tuo libro?
Come prevedibile, delle centinaia di editori ai quali ho inviato il testo, soltanto una quindicina mi hanno risposto e la stragrande maggioranza offrendo una pubblicazione a pagamento.
Molti di questi accompagnavano le loro offerte con messaggi di smaccata adulazione sulle profonde qualità del mio libro ed “edulcoravano” il prezzo mediante il classico sistema dell’acquisto obbligatorio di una certa quantità di copie da parte dell’autore.
Non si pensi che io non comprenda la loro posizione: in un mondo dove si scrivono più libri di quanti se ne leggano, pubblicare un “esordiente-non-raccomandato” è quasi sempre un salto nel buio; un paio di case editrici manifestavano anche un sincero interesse per quanto avevo scritto ma, nonostante ciò, non avevano veramente la possibilità materiale di offrirmi una pubblicazione gratuita.
Gli impiegati di un certo editore, il quale aveva accompagnato la sua proposta di pubblicazione a pagamento con un vero e proprio panegirico a proposito delle immense qualità della mia opera, mi fecero veramente andare fuori dai gangheri: avendo io risposto che le mie possibilità economiche non mi permettevano di accettare l’offerta, ebbero la bella idea di replicare che “la casa editrice pubblicava gratis opere di esordienti solo quando queste avessero un valore”...non posso negare di aver reagito insultandoli!
Il messaggio della Montag arrivò in una forma totalmente diversa da quella di tutti gli altri: “Caro autore il suo libro è stato ritenuto idoneo, le allego il contratto. Tenga presente che le condizioni non sono trattabili”. Il contratto infatti proponeva non solo la pubblicazione gratuita ma anche il pagamento di una certa quota, per quanto molto modesta, sui diritti d’autore.
Non pensate però che mi dilunghi su tutte queste diatribe per mero amor di polemica : quello che ho dovuto affrontare per pubblicare il mio libro (e sono perfettamente cosciente di essere stato già molto più fortunato di tanti) è l’ennesima dimostrazione del pessimo stato in cui si trova il mondo della cultura.
Quando il mio libro è uscito ho inserito un annuncio su Facebook, ho utilizzato questo stesso social per organizzare e promuovere le presentazioni.
In questo momento sto rilasciando un’intervista a Destinazione Toscana 🙂
Questo libro è una parentesi della tua vita oppure stai già pensando di scrivere altri romanzi ?
Vorrei certamente scrivere ancora in futuro, mi piacerebbe molto comporre un libro che potesse veramente dare voce allo alla mia generazione, a tutte le nostre speranze, sogni, illusioni e disillusioni. Siamo una generazione ben migliore di quanto ci dipingano e soffro molto a vedere lo scarso rispetto, di solito mascherato da una superficiale spacconeria, che moltissimi miei coetanei provano per loro stessi: sto percependo con crescente lucidità questo problema ed esso sta diventando uno degli elementi principali della mia “poetica”.
Più concretamente, avevo pensato di scrivere un altro resoconto autobiografico “agrodolce” a proposito dei primi anni della mia giovinezza, passati andando in giro per l’ Europa in autostop, con due (o anche zero) soldi in tasca da una comune all’altra.
Anche in questo caso ci sarebbe molto, tanto di buono quanto di cattivo, da raccontare: il mondo degli “hippies” è pieno di assurdità, ma chiunque l’abbia frequentato anche solo per qualche mese non può fare a meno di considerare la società che ci circonda con una sguardo differente.
Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Sfortunatamente le difficoltà non mancano. Finora sono riuscito a organizzare solo due presentazioni, di cui una grazie all’aiuto di una buona amica. Il mio editore non si è assolutamente curato di promuovere il testo (cosa che mi ha spesso spinto a chiedermi come pensa di recuperare le, sia pur modeste, spese di pubblicazione ?) e, se devo essere assolutamente onesto, non ci siamo mai neanche sentiti per telefono!
Non ho ricevuto alcuna risposta dai giornali ai quali ho osato inviare una copia omaggio della mia opera.
C’è però una cosa che mi incoraggia: il libro è piaciuto a tutti coloro che lo hanno letto e le poche presentazioni che ho potuto fare hanno sempre risvegliato l’interesse del pubblico.
Suggerimenti per chi vuole pubblicare il suo primo libro ?
Tre consigli:
- Non scoraggiarsi, continuare a credere che le proprie opinioni sono degne di essere espresse, ma pensare che non si abbia niente di importante da dire.
- Scaricare la lista delle case editrici italiane e bombardarle di messaggi, fino allo sfinimento
- Essere consapevoli dei propri limiti e non voler diventare scrittori solo nella, di solito vana, speranza di mettersi in mostra. Mi ricorderò sempre di un ragazzotto che, dilettandosi di scrittura, mi chiese come avessi fatto a farmi pubblicare visto che, inspiegabilmente, gli editori non avevano mai risposto in modo positivo alle opere da lui inviate: stavo per rispondergli come sia anche necessario saper scrivere per ambire alla qualifica di scritturo, ma mi sono ovviamente trattenuto ricordandogli come, in ogni caso, sia sempre necessaria “tanta fortuna”.
Il tuo libro/autore preferito ?
Tre a pari merito, per un miscuglio di ragioni letterarie, biografiche e personali: Bulgakov “Il Maestro e Margherita”, Marquez “Cento anni di solitudine”, Christiane F. “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”.
Non ti scoraggiare Dario, so come ci si sente. Tanto, se un libro piace, troverà la strada da solo. Io sono incuriosita per esempio, quindi mi sa che lo cercherò!
Grazie mille per l’incoraggiamento, sono contento che l’argomento la maniera in cui l’ho presentato possa interessarti!
Sono contenta che l’autore sia riuscito a far pubblicar egratuitamente il suo libro, anche se concordo sul fatto che una casa editrice che non promuove minimamente i propri libri perplime un po’!
Ciao Giulia. Purtroppo non è semplice trovare l’editore giusto. Ma esistono ancora delle ottime persone anche in questo settore.
Grazie mille Giulia, anche a me a fatto piacere essere pubblicato … mi piacerebbe però che le idee di cui parlo potessero circolare ed essere recepite, non tanto per interesse personale quanto per il fatto che mi sembrano avere la loro validità
Immagino che farsi strada in questo ambito sia difficile. Un grosso in bocca al lupo all’autore, mi sembra che ci siano delle buone premesse 😉
Grazie mille per l’incoraggiamento. Le difficoltà ci sono, ma faccio del mio meglio ))
Grazie Mille per l’incoraggiamento e l’interesse manifestato nei confronti del mio lavoro!
Ciao Dario, grazie a te per la tua disponibilità!
Viva Dario, mi viene da dire e …mi incuriosisce molto il libro. Il tuo è il percorso di molti nuovi scrittori,e la parola magica è crederci sempre e fino in fondo. Sono certa che in futuro leggerò di te
Ciao Anna ti suggerisco di leggerlo! Siamo noi, siamo la nostra generazione. Siamo tutti un po’ dalle “dalle nove alle cinque”‘
Grazie mille Anna. Spero vivamente che tu abbia ragion!
Per fortuna è riuscito a pubblicare il libro, è assurdo che pur ammettendo che i contenuti sono validi le case editrici pretendano che l’autore paghi la pubblicazione. Allora tanto vale autopubblicarsi senza nessuna casa editrice, no?
Tra l’altro l’argomento delle condizioni di lavoro è sicuramente attuale e scottante, sarei curiosa di leggerlo!
Grazie per aver dato spazio a questo autore che non conoscevo 🙂
Purtroppo anche l’editoria ha i suoi “squali”. Basta trovare le persone giuste.
Grazi per la curiosità, se lo leggerai farai un piacere non tanto a me, quanto alle idee in cui credo ))
Pubblicare il proprio libro è sempre una soddisfazione, ma credo sia il primo passo. Il secondo è farsi leggere e quindi promuoverlo. Non mollare! le soddisfazioni devono ancora arrivare.
Pubblicare un libro è un sogno, ma anche farsi leggere lo è. L’importante è non arrendersi e perseguire i propri obiettivi. Grazie per essere passata di qua.
Grazie per l’incoraggiamento, non mollo!
Caro Dario, in bocca al lupo per la promozione! Intanto possiamo dire che Simona ti ha fatto una buona pubblicità, io sono davvero curiosa di leggerlo, lo andrò a cercare! Canale consigliato per trovarlo? Qualche libreria in particolare? Amazon?
Ciao Anna, grazie mille per l’augurio. Anch’io penso che l’aiuto di Simona sia assolutamente prezioso. Se t’interessa leggere il mio lavoro, puoi trovarlo sui classici canali Ibs (https://www.ibs.it/libri/autori/Dario%20Lami) o Mondadori Store (http://www.mondadoristore.it/libri/Dario-Lami/aut03352176/) oppure, se non vivi all’altro capo del mondo, fare un salto alla libreria “La Vela” a Viareggio, dove dovrebbero avere ancora qualche copia.
Se hai apprezzato l’intervista ti chiederei il favore di condividerla sul tuo profili Facebook (se ne hai uno). Ciao!
Una storia che fa riflettere in un duplice senso: per la tematica trattata dal libro e per l’iter che il libro ha dovuto seguire per essere pubblicato e promosso. In bocca al lupo Dario!
Grazie mille per l’incoraggiamento Raffaella! Se hai apprezzato l’intervista ti chiederei il piacere di condividerla via Facebook (se lo usi) dimodoché le idee possano circolare. Ciao!
Molto interessante… e il suo nome mi dice qualcosa ma non ricordo cosa.
Grazie mille per l’incoraggiamento! Se l’intervista ti è piaciuta condividila via facebook (se lo usi))
È sempre bello leggere di autori esordienti che continuano a crederci e ci riescono 🙂 complimenti. Leggerò il libro 🙂
Grazie per l’incoraggiamento, spero che il libro possa piacerti. Se hai trovato l’intervista interessante ti chiederei il favore di condividerla via facebook (se lo usi))
Un grande esempio di tenacia e motivazione, la tua storia mi ha incuriosito e mi offre materiale di riflessione 😉
Ti ringrazio molto per l’incoraggiamento!
Purtroppo (o per fortuna) in Italia pare che i titoli pubblicati ogni anno superino di gran lunga quelli letti. Il mondo è cambiato, però, e grazie alla tecnologia siamo in grado con un po’ di intraprendenza di incidere sulla fortuna dei libri pubblicati.
Sono d’accordo con te. Anche consigliare un libro come questo, è già un primo piccolo passo. 🙂