Loredana Berardi. La sua storia
Sarà capitato anche a voi di ricevere una richiesta di amicizia su Facebook da parte di qualcuno che non conoscete nella vita reale ma con cui avete degli “amici in comune” ?
E’ quello che è successo a me, la mattina di qualche settimana fa, quando ho aperto FB dal mio cellulare e ho trovato la richiesta di amicizia di Loredana Berardi.
Non conoscevo quel volto di donna che si nascondeva dietro un sorriso e un paio di occhiali da sole, tirati su, per fermarsi i lunghi capelli biondi. Poi ho visto che avevamo diverse amicizie in comune, per lo più persone appassionate di lettura, qualcuno che ha scritto un libro come me o che lavora in una casa editrice.
Così alla fine ho deciso di accettare la sua richiesta e siamo diventate “amiche su Facebook”.
Loredana Berardi. La nostra chiacchierata “virtuale”
Ci siamo scambiate il primo saluto e durante i primi attimi di conversazione ho scoperto che Loredana ha pubblicato 2 libri: il primo nel 2002 “Un angelo accanto” (oggi alla terza ristampa!) e il secondo nel 2015 la “Tempesta dell’anima”. Il terzo libro “Dentro l’oscurità” uscirà nel mese di Ottobre.
E’ stato allora che mi sono interessata alla sua storia, cercando di andare oltre lo schermo bianco che ci divideva e vi confesso, con grande sorpresa che le parole sono uscite come se fossimo due fiumi in piena – io a Massarosa e lei a Novara, dove vive – che in qualche modo erano riusciti ad incontrarsi a metà strada.
Una strada fatta di parole, di scrittura, di passioni in comune e di un passato a volte burrascoso per poi scoprirti più forte di prima e con il desiderio di portare un importante messaggio di speranza: che nella vita si può e si deve superare tutto! Quando cadiamo dobbiamo rialzarci, perché la vita è una sola e merita di essere vissuta sempre, con i suoi dolori e le sue gioie.
Loredana Berardi. Iniziare a scrivere in un carcere di massima sicurezza
Loredana ha iniziato a scrivere quando era una ragazzina, mentre viveva dentro il carcere di massima sicurezza di Novara, dove suo padre comandava il corpo di Polizia Penitenziaria. Una vita trascorsa “sotto scorta” a causa di continue minacce. Ha vissuto ben 12 anni dentro quel carcere, che lei definisce come “l’inferno più devastante della mia vita, perché quando perdi la libertà sei come un morto che cammina”.
“…quando perdi la libertà sei come un morto che cammina.”
In preda alle paure più recondite, Loredana ha cercato riparo attraverso quelle parole che non riusciva a dire. Il suo unico sfogo, il suo ossigeno era ed è la scrittura. Bastavano un foglio e una penna per spingerla a sognare e a rifugiarsi in una nuova realtà, quando quella circostante diventata terribilmente pesante.
La sua storia personale si intreccia poi con quella del carcere dove vive. La situazione peggiora ulteriormente con l’arrivo del noto criminale Renato Vallanzasca, il quale contribuisce a fomentare un’ ennesima rivolta carceraria durante la quale vengono uccisi alcuni collaboratori di giustizia.
“Ho provato la paura sulla mia pelle che scorreva lentamente e silenziosamente, brividi di terrore hanno attraversato il mio sangue quando ci spararono con il mitra, per un attimo il mio cuore a quel forte rumore di mitragliatrice si fermò per lo shock… difficile descrivere quei momenti vissuti con gli occhi di una bambina.”
La vita di Loredana, così come racconterà nel suo prossimo romanzo che uscirà ad ottobre, è costellata da tantissimi colpi di scena: dalla depressione agli attacchi di panico, dalla bulimia all’autolesionismo, alla scoperta di essere stata adottata.
Poi l’incontro faccia a faccia con alcuni terroristi all’interno del carcere, quando inizia a collaborare con il “giornalino” dedicato ai detenuti. Si instaurò una sorta di “amicizia” tra lei e quegli uomini dall’oscuro passato che con le loro azioni avevano cambiato il corso delle vite di molti uomini.
“Ricordo ancora i loro sguardi cupi e misteriosi. Poi un giorno, forse per dimostrarmi la loro amicizia, mi chiesero di accompagnarli in una scuola dove avevano iniziato un progetto scolastico raccontando ai ragazzi delle superiori tutto il loro percorso e gli atti terroristici di cui si erano macchiati. Avevo paura. Ma accettai.”
Loredana Berardi. I suoi libri
Il mio primo libro è stato “Un angelo accanto”, autobiografico, arrivato oggi alla terza ristampa, in cui narra, sotto forma di diario ed in maniera “molto magica”, il meraviglioso rapporto con il suo angelo custode.
Una piccola opera che ha raggiunto grandi traguardi, infatti è inserito come “libro di lettura” nella Biblioteca comunale ed ospedaliera di Novara. Un traguardo inaspettato che ha reso Loredana orgogliosa della sua opera, capace ancora oggi, a distanza di anni, di emozionare il lettore.
Il secondo romanzo è stato “La tempesta dell’anima”, presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino. Una profonda storia di solitudine e vuoto interiore che porta una donna a trasgredire per colmare tutte le sue mancanze.
Ad Ottobre uscirà la sua nuova opera autobiografica: “Dentro l’oscurità”. Si tratta di un libro molto atteso proprio per il forte contenuto. E’ stata una grande sfida scriverlo, molto dura, che ha aiutato tanto Loredana a fare chiarezza dentro di se.
E’ la sua vita, prima dentro un carcere di massima sicurezza perché suo padre comandava il corpo di Polizia Penitenziaria. Poi dopo 12 anni, una volta che suo padre è andato in pensione, si è sentita finalmente “libera” di vivere una vita normale ma piena di paura.
Quegli anni in carcere hanno lasciato molte cicatrici nell’animo di Loredana. Anni ed anni di profondo dolore per poi scoprire che la mamma che aveva avuto accanto non era la sua “vera” madre, ma che lei, Loredana era figlia di un tradimento. Un trauma fortissimo, una realtà difficile da accettare.
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Dopo un lungo e tortuoso percorso, Loredana è arrivata alla sua rinascita, ha avuto le sue piccole soddisfazioni in campo professionale e personale. La sua capacità di andare avanti sempre e comunque, nel bene e nel male, le ha fatto scoprire nuove risorse interiori e le ha insegnato ad apprezzare ancora di più la vita. Una vita oggi, ancora più ricca di sole che illumina il suo percorso.
Il presente articolo viene pubblicato con il consenso della Sig.ra Loredana Berardi.
Se anche tu hai una storia da raccontarmi, scrivi a info@destinazionetoscana.it
Bellissimo questo racconto, il racconto di una ragazzina, diventata donna, che ha dovuto reinventarsi per sopravvivere. Non possono immaginare cosa significhi vivere in un carcere. Ci sono stata per la prima volta proprio qui, un vecchio carcere, che porta nei muri i segni di chi ci ha vissuto. La storia di Loredana deve comunque essere un monito per noi, andare avanti, sempre! Certo che non è stata facile la sua vita.
Ciao Anna, Loredana rappresenta ognuna di noi e soprattutto è il simbolo di una donna in rinascita! Grazie per essere passata.
Bellissimo questo racconto, noi donne abbiamo il potere di tirare fuori cose bellissime da brutte esperienze!
“Quando cadiamo dobbiamo rialzarci, perché la vita è una sola e merita di essere vissuta sempre” è una frase che dico sempre anche io!
Ciao Claudia! Noi donne in particolare, siamo esperte di cadute ma anche di risalite. Giusto ? 🙂
Una grande donna..forse che ha perso l’ingenuita tropo piccola..scontrandosi con una parte del mondo che i bambini di solito ignorano..ma ciò ha costruito una gran donna!!!
La storia di Loredana è molto forte, intensa e tu l’hai raccontata molto bene nel tuo articolo. Anch’io credo nel potere salvifico della parola, della scrittura e della lettura, come forma di fuga, ma anche di ricerca di se stesse.
Ciao Rita grazie per le tue parole. La scrittura può essere un ottimo balsamo per l’anima. Un abbraccio.
Non oso minimamente pensare l’adolescenza di questa donna! Un racconto molto forte.
Nicoletta
http://lavieestbellebynicoletta.com/
una storia fdavvero toccante e forte
non la conoscevo
questo dimostra l’importanza dello scrivere
…scrivere per stare bene! 🙂
Ammiro la grande forza di Loredana…una storia intensa e da raccontare assolutamente. Si, è un racconto forte, ma credo che conoscere queste realtà sia veramente importante.
Assolutamente Elena, sono d’accordo con te. Certe storie meritano di essere raccontate. Grazie per la visita. A presto Simona
mi ha fatto sorridere il cuore questa presentazione così profonda del libro di loredana
Molto bella la presentazione di questa scrittrice che da reclusa in un carcere si è comunque saputo reinventare.
Bella storia, ho letto con piacere questo post, grazie
Che storia emozionante. Ho voglia di leggere il suo libro. Grazie di aver parlato di lei e di quello che ha passato 🙂
Ciao Desirè, ti ringrazio per la visita e ti auguro di leggere il libro di Loredana, appena esce ad Ottobre.
Mi ha quasi commosso questo articolo! Davvero bellissimo, mi hai messo voglio di leggere il suo libro ed è quello che farò appena posso!
Sembra il racconto di un colpo di fulmine al femminile. 🙂 Anche lei e’ tanto in gamba. 🙂
Mentre leggevo la storia di questa scrittrice mi tornava alla mente un altro libro in cui si raccontava che il carcere è un luogo terribile dove vivono prigionieri e guardie e che sono entrambi isolati dal resto del mondo. Non avevo mai pensato alle famiglie di chi lavora in carcere e soprattutto non immaginavo che vivessero così a stretto contatto con questa realtà. Anzi, addirittura calati in questa realtà sospesa.
Ciao Raffaella è stata una realtà nuova anche per me. Forte e bellissima al tempo stesso. Grazie per essere passata.
Accidenti, una storia personale complicatissima… ma dal tormento interiore vengono spesso fuori le cose più belle. Mi hai incuriosita!