E’ con immenso piacere che oggi, per la Rubrica Ti presento un autore, facciamo una chiacchierata (e prendiamo un caffè) con Silvia Schiavo!
Spiegaci in poche parole chi sei, dove vivi, cosa fai e che posto ha la scrittura nella tua vita ?
Lavoro da circa venti anni nel sociale, prima tramite cooperative, poi, in seguito a concorso, nel pubblico impiego. Da dieci anni mi sono trasferita da Siena a Chiusdino, paese della provincia senese e luogo d’origine di mio marito: vivo in campagna con lui e i nostri due bambini.
Mi è sempre piaciuto scrivere, ma ho ritrovato il tempo di farlo per diletto solo da un paio di anni, ovvero da quando entrambe le pesti vanno a scuola. Mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno, il mio motto è “quisque faber fortunae suae” perché credo che buona parte del nostro destino dipenda dall’approccio che abbiamo con il mondo.
Parlaci del tuo libro. Qual è il titolo, di cosa tratta, come è nato
Il libro si intitola “I cieli visti dal tempio”- edizioni Effigi ed è stato pubblicato lo scorso febbraio. Mi sono rimessa in gioco con la scrittura partecipando a qualche concorso per racconti brevi. Il primo che è stato premiato con un terzo posto e la pubblicazione in una raccolta è stato “Il cielo visto dal tempio” (sì, al singolare!).
Il tema del concorso era il rapporto tra natura, uomo, arte e mi venne subito in mente di dedicare uno scritto all’Abbazia di San Galgano (monumento presente nel territorio chiusdinese, chiamato confidenzialmente il tempio), e a ciò che si prova guardando dall’interno della sua croce il cielo.
Avevo la necessità di omaggiare questi luoghi in cui finalmente ho trovato casa. L’argomento mi stava talmente a cuore che ho pensato di poterne parlare di più e in testa ha iniziato a nascermi una storia.
Ci sono numerosi scritti che ne trattano il punto di vista storico, artistico, architettonico, io ho voluto provare a lasciare in qualche modo traccia delle sensazioni che trasmette. Intanto “cielo” è diventato “cieli”, perché tanti e diversi, a seconda di chi guarda, del momento in cui vengono guardati, dei sentimenti che si provano mentre si alza la testa verso l’alto.
La protagonista è Anna, studentessa universitaria che, una volta terminati gli esami a Firenze, può finalmente trascorrere l’intera estate nella sua amata campagna, dove l’aspettano le gioie semplici di una realtà quotidiana che ad oggi solo nei paesi è possibile ancora trovare.
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Partendo dalla diatriba “campagna – città”, tramite la narrazione ho trovato il pretesto per discutere del contrasto esistente tra la pace ancora respirabile in alcuni contesti comunitari e quanto di brutto, purtroppo, ci sconvolga quotidianamente, spesso filtrato dai media.
Durante questa estate ad Anna accadranno sia cose belle che spiacevoli: ha accanto sua madre che si preoccupa per la sua troppa maturità, suo padre, dedito al lavoro nei campi, ma presente per la famiglia nei momenti decisivi, il fratello minore, come lei legato alla famiglia e alla loro casa, e la saggia nonna Leda, personaggio tramite cui è possibile evocare ricordi di una passata vita contadina, quando ancora “c’era da lavora’ e ‘un si stava a fotografa’ tutto il giorno”.
Il finale vuole essere positivo: in molti che hanno letto il libro mi hanno riferito che lascia un senso di pace ritrovata, qualcuno lo ha addirittura definito terapeutico! I temi trattati vanno a toccare corde universalmente sensibili: l’importanza di sentirsi accolti nel proprio contesto di vita, dei legami familiari, il ricominciare a guardarsi intorno ed apprezzare ciò che il mondo ci mette a disposizione gratuitamente, in termini di arte, natura, anche semplicemente in termini di…cieli!
Come hai conosciuto la casa editrice che ti ha pubblicato ?
Già durante la stesura del romanzo ho iniziato a fare un’accurata ricerca su internet tra le case editrici che ritenevo attinenti: ne ho individuate tre o quattro che mi sono sembrate alla mia portata, alcune avevano anche delle collane specifiche sulla narrativa toscana. Prima di contattarle ho voluto acquistarne dei testi, per tastare con mano la qualità della stampa ed il genere degli scritti pubblicati. Effigi è quella che in tempi brevi mi ha dato un riscontro positivo e, soprattutto, onesto.
Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare il tuo libro ?
Come ho accennato, ho selezionato alcune case editrici: la prima che mi aveva contattato mi ha invitato ad un colloquio, durante il quale mi è stato fatto intendere che con una certa cifra, magari reperendo uno “sponsor” avrebbe potuto pensare di pubblicarlo, senza nemmeno mostrare troppo entusiasmo.
Ho ringraziato per il tempo dedicatomi e… lasciato perdere! Per conto di Effigi l’editore ha mostrato di aver letto personalmente il testo e da subito mi ha fatto capire che, previo un po’ di editing, ne sarebbe uscito un buon lavoro. Mi sono affidata alle professionalità messe da loro a disposizione.
L’editing mi faceva paura, essendo la mia prima esperienza temevo stravolgesse la storia, invece il contatto con la editor mi ha fatto capire cose che solo chi ha un punto di vista esterno e le giuste competenze può notare. I cambiamenti sono stati minimi e hanno riguardato soprattutto la forma, non il contenuto!
Nel giro di qualche mese siamo giunti alla stesura definitiva e a scegliere la copertina: non avevo in mente un’immagine precisa, ma mi sarebbe piaciuto inserirvi in qualche modo una di quelle “palline con la neve dentro”, in quanto nella storia ha un valore simbolico importante. La professionista addetta alla grafica è riuscita molto bene a interpretare la mia idea, così che del risultato finale sono rimasta pienamente soddisfatta. Non potrò mai dimenticare la mail dell’editore con cui mi comunicava la fine dei lavori: “Abbiamo la creatura, sentiamoci appena puoi” .
Devo dire che Facebook mi è stato molto utile per promuovere il libro e farlo uscire, non solo dalla cerchia di amici e parenti, ma anche oltre i confini italiani! Ogni tanto utilizzo anche il mio profilo Instagram, anche se è da poco che l’ho aperto.
Tramite Facebook ho conosciuto vari siti e blog che trattano di letteratura, tra cui anche Destinazione Toscana, per cui non posso fare a meno di ammettere che oggi è difficile prescindere dall’uso dei social e della rete se ci si vuole far conoscere in modo capillare e anche in tempi brevi. Per natura continuo comunque a prediligere il contatto diretto con le persone: vuoi mettere l’emozione delle presentazioni in libreria e in biblioteca ? 🙂
Questo libro è una parentesi della tua vita oppure stai già pensando di scrivere altri romanzi ?
Ho in mente un paio di idee che mi piacerebbe sviluppare e l’intenzione c’è. Da mamma – lavoratrice devo nuovamente trovare il tempo e la necessaria concentrazione.

Abbazia San Galgano
Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro ?
So che in certe città italiane alcuni lettori si sono rivolti a delle librerie per ordinarlo e non tutte si sono spese per soddisfare il cliente: per assurdo in una settimana è arrivato in Inghilterra e a Prato dopo tre mesi e mezzo e su insistenza! In generale però sono contenta dei risultati che sto ottenendo: mi sono molto messa in gioco in prima persona, ma è servito.
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Suggerimenti per chi vuole pubblicare il suo primo libro ?
Documentarsi tanto, leggere tanto, studiare il mondo dell’editoria, andare per gradini. Accettare i giudizi e i consigli di chi lavora nel settore, ma non farsi imbambolare dai complimenti facili, perché spesso mirano ad ottenere qualcosa (in troppi puntano a sfruttare le ambizioni degli esordienti). Soprattutto: scrivere perché appassiona e emoziona, non perché si vuole “diventare scrittori”.
Il tuo libro/autore preferito ?
Sono curiosa e versatile per cui mi piacciono tutti i generi. Per lungo tempo sono stata un’appassionata di Stephen King, attualmente sto leggendo molto Erri De Luca. Un libro che sto riscoprendo grazie ai bambini “Il piccolo principe” di Antoine de Saint – Exupéry, che è riuscito a commuovermi in età adulta. Un altro a cui sono legata per i messaggi sempre attuali che contiene “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde
Qui trovate i link della casa editrice e della pagina Facebook.
Presentazione molto interessate, grazie di averci fatto conoscere Silvia e il suo libro.
Mi unisco ai ringraziamenti: è stato bellissimo aver avuto l’opportunità di farmi conoscere in questo piacevole spazio dedicato agli autori! E grazie a chi poi dedicherà del tempo ai miei cieli!
Queste tue interviste sono sempre molto interessanti. Non conoscevo né l’autrice nel libro ma la copertina mi ispira molto e per me è fondamentale
Ciao Claudia, la copertina è per me fonte di grande soddisfazione e il merito è tutto di Cinzia Bardelli, l’addetta alla grafica della casa editrice
La presentazione è molto ben fatta ma anche il libro lo sembra. E poi San Galgano è un posto magico che abbiamo nella whish list da tempo!
Salve, spero che troviate presto il modo di venire a visitare questi posti e se vorrete leggere il libro mi auguro che soddisfi le vostre aspettative!
Il cielo visto dallo scoperchiata Abbazia di San Galgano ha un non so che di magico!
è vero l’Abbazia è splendida!
davvero in gamba e tosta, cara Silvia, complimenti davvero sei un esempio
Grazie Sheila, in generale cerco di fare del mio meglio 🙂
Bellissima quest’intervista! Bravissima Silvia, un ottimo esempio di persona preparata, professionale, seria e determinata. Mi piace come avete raccontato la sua storia e quella del libro la sua scelta della casa editrice, le sue piccole paure dell’editing. è un’ottimo esempio per tutti coloro che vogliono intraprendere la stessa strada!
Martina sei molto gentile! Grazie all’opportunità datami dal blog di Simona spero di aver fornito qualche consiglio utile.
Parto dal presupposto che l’Abbazia di San Galgano ha quella magia che poche strutture antiche riescono ad avere.
Leggendo l’intervista penso che Silvia sia riuscita a trasmettere questa magia anche nel suo elaborato!!
Grazie per la segnalazione!! 😀
Grazie Fabio per gli apprezzamenti. Se vorrai leggere il libro dammi poi un’opinione! Se capiterai da queste parti fammi un fischio 😉
Una storia interessante e per di più ambientata nella nostra Toscana, sicuramente da inserire tra le mie prossime letture.
Grazie Sabrina!
Mi piaciuto leggere la storia di Silvia, perchè dimostra che si può fare! Avere un sogno non significa che per forza debba essere un fallimento, anzi la realizzazione arriva oltre la paura. Questa storia fa capire anche a me che non devo demordere e andare avanti per la mia strada e credendo in me stessa sempre.
Cara Ylenia, anche se un sogno costa fatica, non è detto che vi si debba rinunciare. Un abbraccio grande!
Ciao Ylenia, grazie di aver dedicato del tempo alla mia intervista. Sono molto contenta se ti è servita come stimolo per perseverare. So di avere ancora molta strada da fare, ma il mio libro intanto c’è perché ci ho creduto fino alla fine! Un abbraccio e un in bocca al lupo 🙂