Una giornata straordinaria, quella di sabato 19 giugno all’inaugurazione della “Via delle erbe e dei fiori” a Massarosa, nell’entroterra della Versilia.
Se l’Araba Fenice – l’uccello mitologico – risorge dalle proprie ceneri dopo la morte, un paese può rinascere partendo dalle proprie radici e dalle eccellenze presenti sul territorio.
La via delle erbe e dei fiori: un nuovo itinerario a Massarosa
Il percorso ciclopedonale di 5 km che si snoda nella campagna massarosese, è un simbolo di resilienza: la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando le risorse che si trovano dentro di noi. In questo caso, recuperare i terreni agricoli abbandonati è stato fondamentale per la realizzazione del progetto. I campi sono stati ripuliti e seminati con i cosiddetti “fiori amici delle api e dell’ambiente”: la Facelia, la Veccia, il Coriandolo, il Cumino, il Finocchio annuale, il Rosmarino, il Timo, la Lavanda, il Girasole e il Tagete.
Percorrendo le strade che fanno parte del circuito, incontrerete aziende agricole e florovivaistiche.
Avrete la possibilità di visitarle, provare (e se volete, acquistare) i prodotti locali, circondati da paesaggi naturalistici accarezzati dal tempo e modellati dall’uomo.
L’itinerario è libero e gratuito. Durante i giorni dell’inaugurazione (19 e 20 giugno scorso e 26 e 27 giugno prossimi) il centro storico di Massarosa e le vie del percorso saranno animate da eventi organizzati in collaborazione con le attività commerciali e produttive, enti e associazioni di tutto il territorio. Ci saranno mostre, allestimenti floreali, visite guidate alla scoperta delle erbe officinali e del Lago di Massaciuccoli, laboratori di lettura per adulti, sessioni di yoga, reiki, riflessologia e automassaggio.
La via delle erbe e dei fiori: un tuffo nel passato tra campi di lavanda e girasoli
Sarebbe bastata una visita fugace al campo di lavanda dove fra l’altro era già stata – ve ne ho parlato nell’articolo che trovate qui – se non fosse che quest’anno i campi sono due: uno lo trovate nella zona del Pantaneto e l’altro vicino alla via Sarzanese, nei pressi dell’Hotel Marnie. Se scaricate la mappa del percorso la via delle erbe e dei fiori, li raggiungerete entrambi facilmente: basta seguire le indicazioni per “La via delle erbe e dei fiori” e poi i cartelli che indicano “Lavanda”. Vietato perderseli.
Ripercorrere queste strade è stato come fare un salto indietro nel tempo. Del resto, qui sono nata e cresciuta e ho scorrazzato da bambina, a piedi e in bicicletta, insieme ai miei compagni di scuola, quando il nostro sogno più grande era quello di riuscire ad arrampicarsi per primi sull’albero delle pesche o afferrare la ciliegia più in alto di tutte le altre: quella (sicuramente) era la più buona del frutteto!
Sabato scorso mentre pedalavo per quelle vie, mi sono sentita, come dice una canzone, “leggera, anzi leggerissima”.
In attesa di essere sommersa dai profumi dei fiori, che qui nascono spontaneamente lungo gli argini delle strade, ho percorso l’itinerario in bicicletta partendo da Piazza dei Caduti di Nassiriya (vicino alla piscina comunale di Massarosa).

Fiori di loto

Giardino di Manipura

Giardino Manipura

Campo lavanda zona Pantaneto

Campo lavanda zona Pantaneto

Fiori di zafferano
I fiori di loto
Prima tappa: la più grande coltivazione di fiori di loto, in Italia. Uno spettacolo mozzafiato. Mi raccomando: andate di mattina perché i fiori di loto si schiudono solo con la luce del sole e si richiudono piano piano con il passare delle ore.
I campi di girasole e di eucalipto
La mia pedalata è proseguita poi a ritroso, lungo la pista ciclopedonale Fiori di Loto, in direzione dei campi di girasole e di eucalipto, in via Argine Prete Piero. La fioritura dei girasoli raggiunge il suo apice ad agosto, perciò adesso vedrete solo i gambi verdi dei fiori che si innalzano dritti in mezzo ai campi.
Lo zafferano
Da via Argine di Prete Piero girate in via Portovecchio, passate la ferrovia e arrivate fino alle coltivazioni di zafferano. La tecnica di coltura dello zafferano di Massarosa è completamente artigianale; i bulbi vengono raccolti a mano dal terreno, alla fine di ogni ciclo vegetativo (di solito intorno a giugno-luglio) e poi rimpiantati in un nuovo appezzamento di terra.
Per vedere i fiori al massimo del loro splendore, bisogna aspettare il mese di ottobre.
Il Giardino di Manipura
Dopo avere visto lo zafferano, ritornate in via Argine Prete Piero e seguite le indicazioni per il “Giardino di Manipura” fino a via dei Cavalli. Potrei dirvi che il giardino è una fattoria didattica; che c’è un piccolo lago circondato da tante piante officinali (come l’iperico, il cardo e il tè verde); che Elena, una donna perspicace con la passione per la sua terra ha aperto qui la sede della sua azienda floricola; che nonno Amedeo ha fatto l’orto con la bietola, i peperoni, le melanzane, le carote, il basilico, il rosmarino e la salvia. Invece vi dico che in sanscrito antico, Manipura significa “estrarre con le mani dalla Madre Terra il gioiello più prezioso: la vitalità”.
Andateci, se avete bisogno di un po’ di buona energia.
Lascio dunque il Giardino di Manipura, dove ho voluto assaggiare il famoso miele di eucalipto e mi dirigo verso via Cenami, la strada principale di Massarosa.
Protagonisti assoluti sono i fiori: sui balconi, dentro i vasi appesi alle finestre e alle ringhiere delle case; nelle vecchie carriole e nelle ceste di vimini. I fondi commerciali sfitti che ospitano, per l’occasione, mostre e prodotti locali: vino, olio, miele, zafferano e lavanda. E la strada che (finalmente) diventa pedonale per qualche giorno.
Perché come può rinascere ed essere incredibilmente meraviglioso un paese se non viene preparato, sistemato e ricoperto con una cascata di fiori e tanta buona volontà da parte di tutti i cittadini? Non può.
Per info sull’iniziativa contattare l’Associazione Versilia Lago, per lo sviluppo turistico del territorio, al numero 335 5440726.