Dove mangiare la ciccia in Toscana. Benvenuti all’Osteria Bonanni!
La “ciccia” sta alla Toscana, come Napoli sta alla pizza. E che non vi venga mai in mente di parlare male di Maradona, se siete nel sud-Italia o di contestare a un toscano, i tempi di cottura della carne alla brace o del coniglio in teglia con le patate.
All’osteria Bonanni di Montelupo Fiorentino, in provincia di Firenze, la tradizione e la ciccia (cioè la carne) sono cose su cui non si scherza.
Qui lo sanno da generazioni: la carne di manzo deve essere “al sangue”. E questo non vi inganni: al sangue non vuol dire cruda.
Significa che la carne si cuoce quanto basta per essere calda al suo interno e “croccante” all’esterno.

Maurilio
Dove mangiare la ciccia in Toscana. L’osteria Bonanni di Montelupo Fiorentino
Avete appena messo piede in una taverna soprannominata “Capounto” dove la ciccia che mangerete è la cosiddetta “lombata”, cioè la carne ricavata dal quarto posteriore del bue o del vitello.
Una carne frollata a “regola d’arte”. E ricordatevi: più scura è la carne e più è frollata, ergo, più morbida.
Il locale porta il soprannome “Capounto” in onore di Mauro, uno dei capostipiti della famiglia che fino alla veneranda età di 80 anni ha gestito l’osteria, accompagnando i clienti con i suoi racconti di vita e il suo look raffinato, sempre con i capelli ordinati e pettinati con il gel (da qui il soprannome di “Capounto”).
Il menù che vi troverete ad assaggiare proviene da molto molto lontano.
Gli abbinamenti tra pasta e sughi, i piatti a lunga cottura, dalla trippa alla fiorentina, al baccalà alla livornese, sono ricette tramandate da 4 generazioni.
Il locale si è evoluto con il passare degli anni, l’unica cosa che è rimasta invariata è l’amore per la tradizione che si fa sentire dentro ad ogni piatto.
Mangiare all’osteria Bonanni è un po’ come assaggiare un pezzo di storia d’Italia oltre che sentire la “Toscana in bocca”. Che poi è il loro motto, se così possiamo dire. Slogan azzeccatissimo.
Qui la Toscana la senti in bocca in ogni piatto che assaggi.
Dove mangiare la ciccia in Toscana. La storia dell’osteria Bonanni
Da quando nonno Tito e zio Pilade gestivano una piccola bottega di alimentari ad oggi, di personaggi e storie queste mura ne hanno viste passare.
Nonno Carlino e zia Fosca, sono stati i primi a guidare l’Osteria nel dopoguerra fino ad arrivare agli anni 60 quando iniziarono a servire i primi pasti caldi ai lavoratori della zona.
Gli anni 80 invece, vedono l’arrivo di Mauro e Marisa e con loro cominciano le cosiddette “merende della domenica” da servire agli abitanti del paese e ai forestieri che passavano da quelle parti.
Dal 1994 l’osteria è gestita da Maurilio e Marzia. Non si sbaglia a dire che qui, i piatti, provengono dal passato. Da una tradizione centenaria, appunto.

Tartufo di San Miniato

Baccalà in cottura
Tutto preparato con la stessa cura e passione di un tempo e soprattutto utilizzando materie prime eccellenti: come i prodotti della zona, a partire dai funghi e dal tartufo (che troverete solo nella stagione giusta) con cui si preparano le tagliatelle, i tagliolini e le linguine.
Di questi tempi, l’osteria Bonanni offre il servizio a domicilio e di e-commerce direttamente dal proprio sito, da dove è possibile acquistare i prodotti di Nonna Argia: la linea di piatti creati secondo le ricette della tradizione. Potete ordinare la trippa alla fiorentina, il ragù con le rigaglie, il lesso rifatto con le cipolle.
Acquistate dallo “shoppe” – come lo chiamano qui – e create il vostro box di prodotti personalizzato e poi prenotate un tavolo per il pranzo, visto che in questo periodo le cene al ristorante sono off-limits.

I prodotti Nonna Argia
Adesso che sapete dove mangiare la ciccia in Toscana, accomodatevi all’osteria Bonanni e ordinate una braciola alla livornese che vi potrà sembrare un piatto “semplice” per un ristorante ma che invece non lo è affatto. Ad essere semplici, sono gli ingredienti: le braciole, le uova, il pan grattato (pane grattugiato), la passata di pomodoro, l’aglio e il prezzemolo.
Ma il sapore, quello è un mix di gusto genuino che vi farà pensare a Livorno e a nonna Argìa, la mamma di Marisa che le preparava ogni giovedì. Appena la ciccia toccherà le vostre papille gustative, capirete di cosa sto parlando. Un piatto fantastico! E come direbbe Maurilio: “’Un si frigge mi’a coll’acqua!”
Il locale ha l’aspetto di una tipica trattoria toscana, con i prosciutti appesi e i tavoli apparecchiati con le tovaglie a quadretti rossi, quelle che piacciono a me e che sanno tanto di casa e di cibo buono, anzi buonissimo. A proposito, non dimenticate di abbinare ai vostri piatti un buon vino toscano. Maurilio saprà consigliarvi al meglio tra Chianti o Supertuscan da accostare. Dopo che avete deciso cosa mangiare, date un’occhiata alle pareti.

Osteria Bonanni – particolare delle pareti
I dipinti che vi circondano sono quelli di Piergiovanni Staderini, note pittore contemporaneo toscano che fin da giovanissimo si è dedicato all’arte della ceramica e della pittura.
Ma ritorniamo al menù. Se al posto della ciccia avete voglia di pesce, vi consiglio il baccalà alla livornese. Anche qui, non vi potete sbagliare: se cercate su internet troverete una miriade di ricette su come cucinare il baccalà, ma quello che mangerete all’osteria Bonanni è preparato ancora oggi, secondo la ricetta di nonna Marisa.
Una ricetta degli anni 70. Possiamo dire la ricetta “the original”.
Prima di buttarvi sulla ciccia o sul pesce, ricordatevi di assaggiare gli antipasti: salumi misti e formaggi toscani e i buonissimi carciofi empolesi sott’olio.

Fagioli all’uccelletto

Torta fatta in casa

La trippa alla fiorentina
Per i primi, fatevi consigliare da Maurilio a seconda dell’appetito e dei gusti che avete. Tra i pici alla nana, i maccheroncini gota di cinta senese e pecorino grattugiato, le pappardelle al cinghiale o le tagliatelle ai funghi avrete voglia di assaggiare tutto.
Lasciate un posticino per il dessert: la torta alla crema o la torta della nonna. Semplici e buonissime.
Semplicità: questa dovrebbe essere una regola da tenere a mente in qualsiasi cucina. Un’arte culinaria, quella toscana, in cui non si butta via nulla. Dove la carne avanzata viene riadoperata per preparare le polpette, cotte poi in umido col pomodoro. Una cucina semplice dicevo, dove la pasta si ricuoce in forno con la besciamella, diventando più buona di come era il giorno prima. E quando la semplicità guida le nostre scelte, nascono i capolavori. Anche in cucina.
Post in collaborazione con Osteria Bonanni
Contatti:
Osteria Bonanni
Via Turbone 7 – Montelupo Fiorentino (FI)
tel. 0571 913477
www.osteriabonanni.com
info@osteriabonanni.com