San Baronto: terra di santi, ciclisti e cuochi
Vi ho già parlato della Valdinievole, una zona che si estende a sud della provincia di Pistoia. Qui siamo nella terra dei vivai, dove è forte la presenza di piccole e medie imprese artigianali, dedite alla coltivazione di fiori e piante, specialmente nella zona di Pescia. (Leggi qui se vuoi saperne di più sulla Valdinievole)
Da qui è possibile partire alla scoperta della zona del Montalbano, una catena montuosa che si estende fino alle province di Prato e Firenze, oltre che di Pistoia, attraverso una serie di itinerari cicloturistici in quella che da molti è considerata la terra dei santi e dei cuochi!
San Baronto. Itinerari cicloturistici
Se volete, nel periodo estivo potete partecipare alle passeggiate di “Camminando il Montalbano” organizzate dal Comune di Lamporecchio e l’ufficio turistico di San Baronto. Si tratta di un’occasione unica, non solo per i turisti ma anche per i residenti, per scoprire le bellezze di Lamporecchio e il Montalbano percorrendo alcuni dei sentieri storici del territorio toscano.
San Baronto. L’incontro con Letizia
E’ stato proprio grazie a San Baronto che ho incontrato Letizia, una ragazza che vive e lavora a pochi km da Prato. Adora l’arte, l’architettura, il design e tutto quello che è vintage, comprese le auto e la buona musica. L’incontro è stato del tutto casuale: mentre io studiavo mentalmente un itinerario da scrivere qui sul blog, Letizia mi ha parlato del suo compagno, nato e cresciuto a San Baronto, la piccola e deliziosa frazione “arrampicata” sul Montalbano.
Letizia ed io ci siamo guardate negli occhi e l’intesa è stata istantanea: chi meglio di lei, avrebbe potuto raccontare di San Baronto ? Pertanto, è con immenso piacere che vi lascio al dolcissimo racconto di Letizia e di San Baronto . 🙂
San Baronto. Vi presento Letizia, blogger come me
Mi chiamo Letizia, ma sul web molti mi conoscono come MaMaglia, il nome della mia attività artigianale. Oggi però, cambio settore per un poco, ed ospitata dallo straordinario blog Destinazione Toscana di Simona Genovali, vi parlerò di San Baronto. Si tratta di un paesino piccino picciò sul Montalbano, poco conosciuto ma per me molto caro perché qui è nato e cresciuto il mio compagno.
Chi era San Baronto?
Prima di entrare nel paese, cerchiamo di capire chi era il santo a cui deve il nome.
La storia, mista alla leggenda, narra che Baronto fosse un monaco francese, benedettino, dell’Abbazia di Reghereto.
Nel VII secolo , di ritorno da un pellegrinaggio a Roma e sbarcato a Pisa, decise di esplorare l’interno della regione, spingendosi fino al Monte Albano, dove, sul versante pistoiese, trovò un luogo che lo conquistò, e dove decise di stabilirsi.
Costruì una piccola cella tra i boschi, che divenne la sede della sua vita da eremita.
Dove si trova San Baronto
Baronto aveva in effetti trovato un luogo ideale, sia dal punto di vista climatico che geografico.
Nei boschi dove ora sorge il luogo che porta il suo nome, l’aria è sempre fresca e non a caso anche oggi, dalla piana pratese e pistoiese, salgono spesso i cittadini a “frescheggiare” nelle afose serate estive.
Il luogo, poi è posto perfettamente al valico del Montalbano, nella provincia di Pistoia, in un crocevia di strade che portano a Lamporecchio, a Vinci, al Padule di Fucecchio e verso le città di Pistoia e Prato.
Nei giorni più sereni, dal punto panoramico, detto “Indicatore” è possibile godere una vista che arriva fino al Porto di Livorno.
La storia di San Baronto
Insomma, Baronto si era sistemato per bene, e grazie a questa sua scelta nasce anche la storia del paese.
Intorno a quel semplice riparo costruito dal monaco, si raccolsero da subito altri 5 eremiti, tra cui Desiderio, che diventerà poi santo anche lui.
La fama degli eremiti prese presto campo, e intorno a questo minuscolo convento ancora in divenire nacque da subito una piccola comunità che non si estinse con la morte dei suoi fondatori.
Nel 1018, infatti, Rastaldo Vescovo di Pistoia consacrò l’oratorio dei Santi Baronto e Desiderio, nella cui cripta furono ricomposte le salme.
Il Monastero di San Baronto fu fiorente, comprendeva anche uno ‘Spedale per i pellegrini, e fino al tutto il XVI secolo si hanno notizie di monaci che vi risiedevano.
Nel tempo, intorno alla chiesa era fiorito anche un piccolo ma operoso paese, che anche in seguito alla soppressione del convento, continuò ad avere come fulcro la chiesa romanica.
La chiesa dei Santi Baronto e Desiderio
L’edificio attuale, attorno a cui ancora si svolge la vita del borgo, fu minato dall’esercito tedesco in ritirata nella II° guerra mondiale, e quasi completamente distrutto.
Non si è però persa la cripta romanica originale, la più antica della Toscana che si compone di 5 navate con 3 absidi, separate da colonne. Proprio queste colonne sono una delle parti più interessanti della cripta, i capitelli infatti sono finemente decorati, e ricordano come stile quelli della più celebre cattedrale di Aquileia.
Nella cripta si conservavano anche dei pregiati bassorilievi, di cui uno raffigurante proprio si San Baronto, “misteriosamente” scomparso alla fine del 1800 dopo la visita di alcuni studiosi statunitensi, ed altrettanto “misteriosamente” riapparso a metà degli anni ’60 al museo di Oberlin in Ohio, negli Stati Uniti!
San Baronto. Il patrono dei ciclisti
Data la sua moderata altitudine (348 metri slm) e la pendenza delle strade che vi conducono, il cosiddetto passo del San Baronto è diventato meta dei ciclisti di tutta Italia. Il fine settimana si incontrano sempre gruppi di appassionati di due ruote che si cimentano nelle salite, sia quelle che danno sul versante pistoiese sia quelle sul versante fiorentino, verso Vinci.
Arrivati “sulla cima”, trovano ristoro nel clima mai troppo caldo del paese e nello straordinario panorama. Si tengono qua anche molte gare ciclistiche professionistiche.
Tale è la fama del passo tra i bikers che San Baronto è stato proclamato patrono dei ciclisti della Toscana, con addirittura un monumento dedicato.
San Baronto. Un paese vivace
Santi, ciclisti ma anche una tradizione decennale di cuochi di successo. San Baronto, che è soprattutto un paese nel vero senso della parola. Un luogo vivo, abitato, dove i residenti si conoscono tutti. Un borgo sede di feste e tradizioni locali.
Se volete conoscere questo paese anche attraverso gli occhi dei suoi abitanti, il giorno giusto è il 1 Maggio, quando si tiene la tradizionale Fierucola del Lavoro Ecologico del Montalbano. Troverete artigiani, cantori, artisti di strada e produttori di alimenti tipici, ma anche tutti i “sanbarontani”, così sono chiamati gli abitanti di San Baronto che si riuniscono per non perdersi questa grande festa.
Il 25 Marzo si celebra il santo Patrono con manifestazioni a tema, mentre l’8 Dicembre il paese si veste a festa per il Natale a San Baronto con mercatini e golosità.
Visitare San Baronto
Il Montalbano, oltre ad essere ricco di località interessanti da visitare, è anche il “campo base” perfetto per i turisti che intendano visitare i luoghi più belli della Toscana, in auto o in moto. San Baronto si trova infatti a circa 60 km da Firenze e da Pisa, e altrettanti km la separano da San Gimiginano e Volterra.
A San Baronto si trova un campeggio attrezzato e 3 hotel, oltre a pizzerie, ristoranti e bar per fare golose merende.
San Baronto. Dove mangiare
Un’altra caratteristica particolare del paese di San Baronto, è quella di aver dato i natali a numerosi cuochi, oggi particolarmente apprezzati sia in Italia che all’estero. Se siete in zona e avete voglia di assaggiare la buona e tipica cucina toscana, vi consiglio il Ristorante Pizzeria da Marcellino, altrimenti se avete voglia di percorrere qualche Km in direzione Lamporecchio troverete il ristorante di Villa Rospigliosi e l’osteria La Carraia.
Consiglio
Questo paese è un angolo di pace e tranquillità che non può non essere visitato da tutti coloro che abbiano come destinazione la Toscana, quale meta delle proprie vacanze! 🙂
Bellissimo racconto che fa venir voglia di trovare pace e tranquillità lontani dai soliti itinerari turistici. Mi piace molto l’idea che è una zona che ha dato i natali a molti cuochi. Segno che si mangia bene!
Ciao Sabrina, confermo che in zona si mangia benissimo! Grazie per essere passata!
Deve essere un borgo fantastico! Come del resto tutti i borghi della Toscana! Chissà potremmo venire a fare un bel giro in bicicletta da quelle parti… magari prima ci alleniamo un po’!
Questa cosa che tu scopri posticini raggiungibili in bici, quindi anche in sedia a rotelle mi piace un sacco 🙂 grazie
Che piacere e che onore scrivere per il tuo blog un post su questo paese in cui ho un pezzetto del mio cuore!
Grazie dell’ospitalità!
che bello conoscere coi suoi personaggi questo lugo
è bello scoprire la nostra italia
Scoprire le bellissime sfaccettature che costituiscono il nostro Paese è sempre un piacere! Grazie per questo articolo cosi suggestivo!
Il monumento dedicato e’ quel masso con il tricolore ed il ciclista? Molto bello. 🙂
Deve essere proprio bella questa zona da fare in bicicletta. Mi è piaciuto molto leggere della storia di questi eremiti di San Baronto. La Toscana, come ben sai, è la regione italiana che più preferisco e attraverso il tuo blog ormai la sto conoscendo sempre meglio… Avrei difficoltà a scegliere un posto dove stare, tutti sono meravigliosi!
Hai ragione: non c’è niente di meglio che farsi raccontare un luogo da chi ci abita (e da chi lo ama, aggiungo io). Non avevo mai sentito parlare di San Baronto, nè come località, nè come protettore dei ciclisti. Con il tuo blog imparo sempre qualcosa di nuovo ogni volta e ogni volta amo sempre di più la nostra Italia.
L’itinerario cicloturistico è l’ideale per mio marito. Purtroppo un po’ meno per me, ma potremmo trovare un compromesso per visitare questo delizioso borgo!
Che bello per chi è appassionato di bici, non fa per me, io viaggio sempre comoda, pero’ mi interessa molto dove mangiare.
La bici mi piace tanto e mi piacerebbe cimentarmi in qualche itinerario cicloturistico. I luoghi intorno a San Baronto potrebbero essere l’occasione giusta 😉
Conosco la zona perché sono stata spesso a Lamporecchio dove vivono degli amici ma avevo sentito nominare SAN Baronto che erroneamente credevo un paesino senza particolari attrattive. Grazie a questo articolo scopro invece che cosi non è quindia prossima volta che sarò in zona i farò un salto.
Ciao Sabri! E’ una zona in cui si mangia benissimo e si possono fare tante passeggiate. Magari organizziamo qualcosa insieme. Grazie per essere passata.
Bellissimo itinerario. Un po’ lontano da casa mia ma sono sempre in giro, magari faccio un salto. 🙂
Grazie Simona di avermi fatto scoprire un angolo di Toscana così vicino a noi e così particolare. bell’articolo. 🙂
Ciao Paolo! Grazie al blog sto scoprendo anch’io tanti angoli nascosti della nostra amata Toscana!
Ma che carino questo articolo! E pensare che ho abitato da quelle parti per un paio d’anni senza saperne nulla… vorrà dire che dovrò tornare! 🙂
non sono mai stata in quella zona ma mi piacerebbe tantissimo fare un bel tour per scoprire e provare questi itinerari
Ciao Sheila puoi organizzare anche dei tour in bicicletta se ti va! Grazie per la visita.
sono tentata di far leggere questo articolo al mio compagno, appassionato ciclista…ma ho paura che poi mi ci voglia portare in bicicletta! che faccio, rischio?!
L’idea di poter fare un itinerario in bicicletta mi attira, non c’è miglior modo per poter godere del paesaggio in modo lento rimanendo a contatto con la natura! In più se incontri dei posti come questo è ancora un motivo in più per programmare una visita!
Scopro sempre nuovi e bellissimi angoli di Toscana.. Ultimamente sto rivalutando molto la bici e questo che mi proponi sembra un itinerario bellissimo che concilia molto di ciò che mi piace !
A settembre ho qualche giorno di riposo prima di partire per la Polonia, potrei anche decidere di venire a provare questo percorso 🙂 che dici? Riesco con la mia 4 – 3 ruote?
Ciao Sofi considera che lungolago il terreno è erboso. Penso che puoi farcela 😉 Un abbraccio.