Lo scrittore e poeta Gabriele D’Annunzio, ha definito Volterra “la città di vento e di macigni”.
E come dargli torto? L’antica città etrusca costruita con blocchi di arenaria, appare fin da subito aspra, severa e bellissima. Accarezzata da un vento malinconico.
Vi accoglierà in cima ad un’altura da cui domina le colline circostanti, protetta da sette chilometri di cinta muraria, costruita in epoca etrusca. La Porta all’Arco è l’unica porta ancora visibile e ben conservata.
Vi racconteremo cosa vedere in un giorno, in questa città della Toscana conosciuta in tutto il mondo per una roccia sedimentaria che si trova nel suo territorio: l’alabastro.
Dove si trova Volterra
Volterra fa parte della provincia di Pisa, anche se geograficamente è più vicina a Siena che al suo capoluogo di provincia.
Affacciandosi dalle sue antiche mura, si vedono la Val di Cecina, attraversata dal fiume Cecina e la Val d’Era, una zona antica e verdeggiante della Toscana, ricca di piccoli borghi sparsi lungo le colline.
Siamo all’incirca a metà della Toscana, nell’entroterra; in linea d’aria a 40 km dalla costa livornese.
Come raggiungere Volterra
Vi consigliamo di arrivare a Volterra in auto. È facilmente raggiungibile dalle principali città italiane. La separano da Lucca e da Firenze 85 km. Dista da Pisa 75 km e 314 km da Roma.
Se decidete di muovervi in treno, la vostra fermata è Saline di Volterra: una frazione del comune che dista 10 km dalla cittadina. Dalla stazione vi potete spostare con mezzi pubblici o privati.
Ci sono altre due stazioni ferroviarie che potete prendere in considerazione: Cecina e Pontedera. Da lì potete raggiungere Volterra in autobus.
Per avere informazioni sugli orari dei treni in arrivo e in partenza per Volterra, vi consigliamo di visitare il sito di Trenitalia.
Per gli orari degli autobus potete consultare il sito della Compagnia Toscana Trasporti.
Dove parcheggiare a Volterra
Fuori dal centro storico di Volterra ci sono diversi parcheggi gratuiti: il parcheggio di San Francesco, di Gioconuovo – che sono abbastanza vicini tra loro – oppure quello di Docciola, dove possono parcheggiare anche i camper; altrimenti c’è quello di Jacopo da Volterra.
I parcheggi a pagamento, anch’essi fuori dal centro, sono un po’ più vicini alle mura rispetto a quelli liberi. C’è il parcheggio di Porta Fiorentina oppure quello di Vittorio Veneto, per citarne alcuni.
Vi segnaliamo anche il posteggio di Porta Diana, situato nei pressi del cimitero comunale che vi permetterà di vedere i resti dell’omonima porta, inserita nelle antiche mura della città.
Qualunque sia la vostra scelta, dovrete poi raggiungere il centro del borgo a piedi. E che non sia mai una camminata a tenervi lontani da Volterra, la città degli Etruschi e degli alabastri!
Cosa visitare a Volterra
Iniziamo il nostro itinerario a piedi alla scoperta di Volterra. Come punto di partenza, abbiamo scelto Piazza dei Priori.
Fermatevi al centro del piazzale e cercate di percepire la forza di questo borgo della Toscana che non si è mai arreso all’isolamento dovuto alla sua posizione e alla sua storia.
Una città che conserva ancora oggi le sue tradizioni culinarie, le botteghe degli artigiani, famosi in tutto il mondo per la lavorazione dell’alabastro e i bar di una volta che fungono ancora oggi da punto di ritrovo per gli abitanti.
Piazza dei Priori
La piazza è famosa per i suoi tre palazzi:
- il Palazzo del Podestà con la sua torre, detta Torre del Porcellino;
- il Palazzo Vescovile, un tempo utilizzato come magazzino per il grano del paese e oggi sede di una banca;
- il Palazzo dei Priori, del 1239, attualmente sede degli uffici comunali di Volterra. Il palazzo è costruito interamente in pietra e la facciata è decorata da cornici, merli a semicerchio e targhe di terracotta smaltate che rappresentano gli stemmi delle famiglie fiorentine che hanno governato la città. Vi consigliamo di visitarlo per ammirare gli splendidi affreschi che decorano l’antica Sala del Maggior Consiglio. A questo punto, fate un bel respiro: siete pronti per salire fino in cima alla torre del palazzo da cui godrete di una vista impareggiabile sulla città.
Per prenotare la vostra visita potete contattare l’ufficio del Comune al numero 0588.87257 oppure inviare una mail a ufficioturistico@volterratur.it
Cattedrale di Santa Maria Assunta
La basilica di Santa Maria Assunta fu costruita intorno al 1120. Internamente presenta la classica struttura romanica a croce latina, a tre navate.
I capitelli delle colonne lungo la navata, sono decorati con foglie di acanto e impreziositi da nicchie, vasi e delfini.
Il soffitto a cassettoni è una vera e propria opera d’arte: un insieme di croci, rombi, ottagoni, figure sacre, colori e intarsi in oro.
Con pazienza e soprattutto in silenzio, camminate sul bellissimo pavimento in marmo: scoprirete che la basilica ospita al suo interno quindici cappelle; potete visitarle tutte, se volete.
La cattedrale è spesso oggetto di importanti lavori di restauro; per questo vi suggeriamo di telefonare all’ufficio turistico di Volterra al numero 0588.87257, prima di recarvi sul posto rischiando di trovarla chiusa.
Battistero di San Giovanni
Lo riconoscerete perché è alto e stretto ed ha una forma ottagonale.
La facciata è ricoperta di marmi bianchi e verdi. Se siete stati a Firenze, avrete visto dei motivi simili sulla facciata della Basilica di Santa Croce.
Vicino all’ingresso c’è un cippo sepolcrale etrusco che funge da acquasantiera.
l cippi etruschi sono manufatti in pietra a forma di colonna, che venivano inseriti nel terreno per vari scopi: uno di questi era segnare il confine di un territorio.
Molto bello da vedere è l’antico fonte battesimale di Andrea Sansovino: un’imponente scultura in marmo la cui vasca invece, è opera di Giovanni Vaccà.
Museo etrusco Guarnacci
Il Museo Guarnacci è uno dei più antichi musei pubblici d’Europa.
Nasce nel 1761, quando il nobile abate Mario Guarnacci donò il suo patrimonio archeologico, raccolto in anni di ricerche e acquisti, alla città di Volterra.
La donazione comprendeva anche una biblioteca ricca di oltre 50.000 volumi.
Vale la pena organizzare una visita guidata per ammirare questo patrimonio. Anche in questo caso, vi consigliamo di contattare l’ufficio turistico, perché gli orari sono soggetti a variazione a seconda della stagione.
Teatro Romano di Vallebuona
Potete vedere i resti di questo teatro in località Vallebuona, fuori dal centro storico di Volterra. Poteva ospitare fino a duemila persone suddivise in diciannove file di sedute.
Fortezza Medicea
La fortezza Medicea è quanto di più imponente potete vedere a Volterra.
Sorge sul punto più elevato del colle dove si è sviluppata la città. Vedrete spuntare da lontano le due torri principali, in tutta la loro grandiosità: la Rocca Antica e la Rocca Nuova.
Quest’ultima fu fatta costruire da Lorenzo de Medici, nel 1474. All’interno della Fortezza si trova il carcere di Volterra.
Dal 2017 è possibile visitare la torre più alta, il cosiddetto “Maschio della Fortezza Medicea”. Per organizzare la vostra visita potete contattare il Comune di Volterra al numero 0588.86050.
Museo Lombroso: l’ex ospedale psichiatrico
Talvolta i luoghi della memoria si legano in modo indissolubile alla storia di un paese. Notizie confuse si intersecano a racconti, foto e ricordi sbiaditi come un insieme di voci lontane che vogliono essere ascoltate.
Se non ci fermiamo a preservare la memoria storica, rischiamo di perdere per sempre qualcosa di importante che in qualche modo ha fatto parte del vissuto di ognuno di noi.
Siamo convinti che certi spazi abbiano bisogno di parlare, di raccontarsi e ritrovare il posto che gli spetta, nell’ordine delle cose.
Noi di Destinazione Toscana, abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad una visita guida alla Fondazione Mario Tobino, conosciuta anche come l’ “Ospedale de’ pazzi”: un complesso architettonico imponente, che pare un vecchio gigante addormentato, sulle colline di Maggiano, in provincia di Lucca.
Grazie ad un importante intervento di recupero è possibile oggi visitare l’ex ospedale psichiatrico diretto dal medico e scrittore Mario Tobino, per oltre quarant’anni.
Per questo, nel raccontarvi del nostro viaggio a Volterra vogliamo aprire una finestra sull’ex ospedale psichiatrico della città.
L’ospedale psichiatrico di Volterra fu costruito nel 1887, poco fuori dal centro storico.
Fu diretto per oltre trent’anni da Luigi Scabia che adottò l’ergoterapia, cioè la terapia del lavoro, grazie alla quale, il malato poteva svolgere un’attività pratica, come parte del processo di guarigione o quanto meno di stabilizzazione della malattia.
Il museo è stato inaugurato nel 2015 e raccoglie una serie di documenti, disegni dei pazienti, articoli di giornale dell’epoca e i graffiti di Nannetti Oreste Fernando, uno degli ospiti della struttura; raccontò la sua vita attraverso numerose incisioni sulla parete.
Per organizzare la visita al museo, potete contattare gli uffici di Volterratour, all’indirizzo info@volterratour.it.
Il nostro augurio è che spazi come questo possano diventare simboli di una memoria collettiva da condividere.
Se volete approfondire la storia dell’ex ospedale psichiatrico di Volterra, vi segnaliamo il sito Manicomio di Volterra.
Dove dormire a Volterra
Sono tanti gli alberghi del centro storico in cui potete dormire per godervi il fascino di Volterra, la mattina presto appena il paese si anima e la sera mentre si spengono le luci di case e palazzi.
Noi vi consigliamo l’hotel Volterra In, per la sua posizione centralissima e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Se invece preferite una sistemazione in campagna, potete scegliere tra i tanti agriturismi ubicati sulle colline intorno al borgo.
La maggior parte sono circondati dal verde degli oliveti e dei vigneti e sono dotati di piscina: la scelta ideale per una vacanza all’insegna del relax.
Poco fuori Volterra, c’è il Chiostro delle Monache: un bed and breakfast ricavato in un antico convento del XIII secolo. La struttura è pet friendly e dispone di un ristorante con menù alla carta.
Dove mangiare a Volterra
Volterra uguale zuppa alla volterrana, una minestra tipica della zona. Si prepara con il cavolo, le carote, la cipolla e il pomodoro. Poi si aggiungono la cotenna di maiale, le patate e i fagioli bianchi secchi, messi a mollo la sera prima, come nella migliore tradizione toscana.
Per assaggiare i piatti tipici di Volterra, dovreste fermarvi in città per molto moltissimo tempo. Ma se di tempo, ne avete poco, cercate di sfruttarlo bene provando almeno alcuni dei piatti speciali della cucina volterrana, come la zuppa di cui vi abbiamo appena parlato.
Ora, tocca alla trippa alla volterrana. È importante specificare che è “alla volterrana” per differenziarla da quella “alla fiorentina”.
La versione di Volterra è un po’ diversa da quella classica perché la carne viene fatta cuocere per almeno dieci minuti, insieme alla cipolla, al trito di sedano e alle carote. Poi si aggiungono gli altri ingredienti: i pomodori senza semi, il sale e il pepe. Riuscite a sentirne il profumo?
Per assaggiare una di queste specialità vi consigliamo un paio di posti: la Vena di Vino – dove si mangia e si beve – nel senso che, oltre alla zuppa e alla trippa e ai vini toscani, potete richiedere anche un cocktail come il “negroni toscano” preparato con il Vermut Toscano.
Un altro locale che merita una sosta è il Bar Trattoria da Badò. Entrate, sedetevi e ordinate uno dei piatti preparati dalla signora Lucia: vi faranno sentire come a casa. Ambiente curato e accogliente. Cucina ottima.
Vi consigliamo anche l’Osteria dei Poeti, in una delle vie principali del centro storico; vi accoglierà in un ambiente elegante ma non pomposo. Se avete voglia di assaggiare l’uovo tartufato al forno oppure il petto d’anatra con zucca e salsa di liquirizia, siete nel posto giusto.
Prima di far ritorno a casa, fermatevi in una delle botteghe del centro e comprate gli ossi di morto: sono i biscotti tipici di Volterra, preparati con albumi, zucchero, farina e nocciole tostate. Squisiti.
Cosa comprare a Volterra
Volterra è la città per eccellenza, per la lavorazione dell’alabastro, il più pregiato d’Europa.
Acquistare un souvenir in alabastro, in uno dei negozi del centro, è indispensabile.
Intorno ai primi del ‘900, la città mostra il suo vero interesse per i collegamenti con i centri della Toscana situati lungo la costa. Da questo momento in poi, Volterra assisterà ad un impoverimento del proprio centro abitato, a causa dei notevoli flussi degli abitanti diretti verso nuove aree residenziali.
Tuttavia, le ondate migratorie non hanno impedito alla città di continuare a vivere grazie alla forza e all’orgoglio degli alabastrai che hanno resistito ai cambiamenti del mondo del lavoro.
Sono trascorsi più di due millenni da quando gli Etruschi iniziarono a lavorare l’alabastro e ancora oggi è una delle risorse economiche più importanti e caratterizzanti dell’economia volterrana.
Cosa visitare nei dintorni di Volterra
Nei dintorni di Volterra il tempo pare essersi fermato. I paesaggi sono immobili, accarezzati da un vento lieve che modella terra e spirito. Vale la pena salire in auto (o in moto) e seguire le stradine che si inerpicano tra le colline, i vigneti e gli uliveti. E perché no, muovetevi seguendo la bellezza che vi circonda: vi condurrà là, dove il vostro cuore ha più bisogno di andare.
Teatro del silenzio
A 20 km da Volterra c’è Lajatico, il paese che ha dato i natali al cantante e tenore Andrea Bocelli.
Sorpassata una collinetta che dal centro del paese vi condurrà al teatro, vedrete spuntare davanti ai vostri occhi, un immenso spazio verde. Ecco, quello è il teatro del silenzio: un’area di 5000 metri quadrati, tra le colline toscane.
Non c’è un vero e proprio palcoscenico; quello viene allestito ogni anno nel mese di luglio, in occasione degli eventi musicali organizzati da Andrea Boccelli.
L’anfiteatro viene preparato e adornato con sculture e installazioni di artisti famosi, che è possibile vedere anche fuori dal calendario degli eventi. Nel corso degli anni, il teatro del silenzio ha ospitato opere di Mitoraj, Marco Lodola, Daniele Basso e i famosi peperoncini di Giuseppe Carta: enormi sculture rosse raffiguranti la bacca piccante.
Un palcoscenico artistico naturale, circondato dal silenzio.
Montaione
Tra i borghi più belli d’Italia da visitare in Toscana, c’è Montaione. Siamo a 30 km da Volterra, nella zona collinare di San Miniato, una delle aree da tartufo più pregiate d’Italia.
Il perimetro delle antiche mura che un tempo proteggevano Montaione, è tutt’oggi visibile. Le strade, i vicoli e le piazze rispecchiano la struttura urbanistica originaria del borgo.
Le porte d’ingresso delle botteghe e degli odierni esercizi commerciali sono affiancate da una finestra, così come lo erano gli empori dell’800.
Vi consigliamo di visitare il Palazzo Pretorio e la Chiesa di San Regolo.
Il Palazzo Pretorio era la sede del governo, nel lontano 1700. La sua facciata, in pietre e mattoni, è adornata con gli stemmi in terracotta invetriata, delle famiglie che hanno dominato il paese. Oggi ospita il Museo Archeologico comunale.
La Chiesa di San Regolo è la più importante di Montaione. Al suo interno si trovano dipinti sacri importanti, che abbracciano il vasto periodo storico e artistico, dal XIII al XIX secolo.
Vi segnaliamo l’opera di Guido di Graziano, la Madonna del Consiglio, un dipinto datato intorno alla fine del ‘200. La tecnica utilizzata per la sua realizzazione è quella della tempera e oro su tavola.
San Gimignano
Una delle principali mete del turismo italiano, con il suo centro storico inserito tra i siti UNESCO da scoprire nel mondo.
Dista 35 km da Volterra: non perdete l’occasione di visitarla.
In questo articolo vi raccontiamo i luoghi di San Gimignano da non perdere.
La Valdera
Noi di Destinazione Toscana abbiamo avuto la fortuna di goderci la natura incontaminata della Valdera, viaggiando in vespa tra colline, oliveti e filari di viti.
È una zona bellissima della Toscana; adatta per escursioni a piedi, in bicicletta oppure a cavallo.
Andate in coppia, con amici o con i vostri bambini. Per gli amici a 4 zampe, è il paradiso: avranno a disposizione prati e spazi verdi dove scorrazzare in libertà.
La Valdera comprende diversi comuni della provincia di Pisa, tra cui:
- Bientina, conosciuta per i suoi legni pregiati;
- Peccioli, famosa per l’anfiteatro;
- Chianni, circondata da boschi di cerri, querce e castagni;
- Casciana Terme, nota per le sue piscine termale, indicate per patologie Osteoarticolari, Dermatologiche e Gastroenteriche. (Fonte: Terme di Casciana).
A questo punto non ci resta che salutare Volterra, “la città di vento e di macigni”.
Confidiamo che visitare questo borgo della Toscana, sia per voi un’esperienza gradevole, così come lo è stato per noi.
Ricorderemo sempre la cucina toscana, quella semplice, con vino e olio di alta qualità che abbiamo assaggiato.
Mentre la sera scende sulle colline, avvertiamo una strana sensazione, come se il nostro tempo fosse adesso scandito dal ritmo delle stagioni e non più dalla frenesia quotidiana a cui siamo abituati.
Ottimo. Sto cercando mete che siano a portata di mano da Arezzo. Fin tanto che abito qui ne voglio approfittare. Grazie per le indicazioni.
Grazie a te. Mi fa molto piacere che possa interessarti!
Ci siamo passati durante un viaggio on the road in moto, la strada per arrivarci è perfetta per le due ruote. Però purtroppo abbiamo fatto solo un veloce giro in centro ma non abbiamo visto molto! Leggendo il tuo post mi è venuta voglia di tornarci e approfondire!
È bellissima, la strada e la città. Vale sempre una sosta!